La musica è come la vita in piccola scala

Mi piace insegnare e non riesco ad abbandonare questa attività, pur se il ruolo diverso che ricopro oggi richiederebbe probabilmente la mia presenza in modo più forte e presente.

Mi chiamo Francesco. Dirigo la scuola di musica Infinite Art, che ho fondato a Chieri, la mia città. Una parte della mia attività rimane ancora quella dell’insegnamento, nonostante la crescita della scuola richieda sempre maggiori responsabilità, energie ed attenzioni.

Insegnare mi piace perché significa per me mettere al centro ogni allievo e farlo migliorare concretamente una lezione alla volta. A volte i blocchi sono dentro alla musica, alle volte fuori dalla musica. Diceva un grande insegnante “La musica è come la vita in piccola scala. La vita è come la musica in larga scala”. Così insegnare diventa incontrare l’allievo e un’indagine a volte interessante, a volte sorprendete, a volte bizzarra del nostro essere umani. In ogni caso, l’ambizione è sempre quella che una persona esca dalla lezione di musica migliore di quando è entrata.

Mi piace insegnare perché, nel limite delle mie forze e capacità, questo mi obbliga a migliorarmi sempre. Posso ogni giorno cercare dei modi per essere più preparato, spiegare e comunicare meglio e con più precisione, affinare la capacità di trasmettere informazioni e competenze. Con energia posso motivare all’azione e cercare di installare negli allievi nuove abitudini e routine. Suonare è un atto di amore e come tale una delle misure con cui valutarlo è il tempo che ci dedichiamo. Tendiamo a trovare il tempo per le attività e le persone che amiamo, a trovare scuse per il resto. È bello per me diventare sempre più abile ad essere di supporto nella risoluzione dei problemi che gli allievi incontrano. È un esercizio interessante imparare molti modi possibili per superare lo stesso problema e aiutare così ognuno a raggiungere il proprio obiettivo con la massima facilità.


E poi si tratta di musica! Mi piace la musica: ascoltarla è un fatto per me imprescindibile, significativo e immaginifico da sempre. Mi piace essere in ricerca e cercare di trovare per ognuno il giusto equilibrio tra sviluppo tecnico, sviluppo del repertorio e creatività.

Sono ancora lontano dal ritenermi soddisfatto: più si va avanti, più aumenta la consapevolezza. Ma di certo rimane sempre affascinante la possibilità di alimentare, incanalare e guidare l’energia delle persone.